I giudizi di "io Scrittore" al mio romanzo

Ecco alcuni stralci dei giudizi ricevuti dai partecipanti al Torneo Letterario "io Scrittore", grazie ai quali I bambini osservano muti le giostre dei grandi è stato pubblicato in ebook.

"Sono partito col dire: non ho voglia di leggere niente ma devo 
farlo per rispettare delle scadenze, e poi dopo due-tre pagine, anzi meno, la voglia mi è venuta subito. Questo per dire che il manoscritto ti cattura: per il linguaggio, lo stile narrativo e la capacità di catapultare il lettore non nella vicenda, ma nel mondo del protagonista. Un mondo raccontato e vissuto, spiegato, con termini e frasi che fanno pensare, riflettere. Non si descrive semplicemente: si narra, con la maiuscola. Leggendo non ci si immagina semplicemente un ambiente o un luogo, ma ci si sente dentro, si avverte l'emotività delle persone, si riesce non dico a capire ma a comprendere come si sta in quel posto. I personaggi sono descritti con poche parole che ne valgono mille: niente di fisico. Anche la città, particolare non di secondo piano, è rappresentata con la propria anima. La vicenda è raccontata con un caleidoscopio di personaggi andati e venuti, eventi passati e presenti, il tutto abilmente amalgamato: nessuna sbavatura, nessuna cosa fuori posto..." 

"Lo stile è azzeccato, rende bene sia la napoletanità dell’ambientazione che la freschezza della voce narrante, l’undicenne Remì... La storia, valida e verosimile, ha il pregio di offrire uno spaccato illuminante della quotidianità vissuta nei territori inquinati dalla criminalità organizzata...."

"Se fossi un editor di una casa editrice non mi lascerei scappare questo romanzo, che tiene incollati dall’inizio alla fine. ...Ed è stato un vero piacere scoprirlo."

"Un ottimo romanzo, davvero ben narrato. Il linguaggio del protagonista Remì, pur se non del tutto da bambino, funziona all’interno di un racconto colorato e mai banale. Il ritmo, le vicende e il modo molto discorsivo di raccontarle, non affaticano la lettura ma riescono a non far lasciare la pagina al lettore. Buono l’intreccio, ben gestita la storia che si svela senza fretta, senza punti morti o parti eccessivamente lente. A parte alcune piccole sfumature, il manoscritto è un buon libro. Meritevole e sorprendente per come la narrazione, a prima vista semplice, diventa coinvolgente scena dopo scena. Originale il punto di vista, semplice e credibile la trama: una struttura solida e pulita che regge uno stile tutto sommato coerente e piacevole, lasciando spazio ad alcuni brani commoventi e mai troppo lirici (i pensieri di Remì separato dalla madre) e altri di azione, che seppur mediati dal racconto del bambino non perdono in forza e potenza immaginifica, ma guadagnano una prospettiva critica preziosa, che funziona per tutto il corso del romanzo. Non scontato l’epilogo, che fino a poche pagine dalla fine rimane una curiosità per il lettore, e buone anche le linee personali dei personaggi, precise e adeguatamente approfondite. In conclusione, per tutto l’arco del libro si percepisce un’ottima padronanza dell’argomento, una buona documentazione e un’idea sempre precisa e senza sbavature dell’opera."

"Romanzo compiuto dal punto di vista della forma e del contenuto. Descrizioni e personaggi accattivanti. Uso del linguaggio ricco di sfumature dialettali che rendono la storia straordinariamente colorita."

"....La trama scorre tranquillamente, a tratti molto avvincente...."

 "...un finale molto commovente..." 

"Opera matura, interessante, merita la pubblicazione così com'e"

"Un romanzo dalle buone potenzialità. Raccontato bene e con semplicità, potrebbe facilmente diventare una sceneggiatura per farne un film. Complimenti."

"Scrittura: forte, eccessiva, esorbitante, scanzonata anche nelle descrizioni più impegnative....."
 "Stile discorsivo, beffardo, sboccato, adeguato ai personaggi. Trama ben architettata, grazie alla tensione narrativa, che regge fino alla fine, alle situazioni e ambientazioni verosimili e all’intreccio ben costruito. Potenza della napoletanità, del colore, della contraddittorietà, dei suoi eccessi. La storia, nonostante il tono leggero e sfottente, ha una sua profondità e, si scoprirà poi, anche una morale...." 

"Sapientemente costruito con un linguaggio semplice o frutto di un estro narrativo genuino? Sono trascorsi dieci giorni da quando ho terminato la lettura del testo e ancora non ho trovato una risposta. In entrambi i casi, giudico positivamente quest'opera che, spesso, riesce a coinvolgerti per l'elevata differenza di potenziale emotivo che caratterizza i personaggi. Molto bella ed efficace la dissertazione sulla "cazzimma": quasi un manuale operativo per chi aspira a delinquere da professionista. Difficile da valutare la qualità della scrittura, perché contestuale al mondo descritto dall'Autore. Un'opera che mi è piaciuto leggere e che testimonia uno spiccato talento per la narrazione."

"Il racconto è valido e ben scritto. L'autore fa un buon uso del dialetto napoletano, mai eccessivo ma sempre ben dosato e posizionato nei punti giusti. Il ritmo tiene e il racconto è sempre comprensibile. La storia è interessante, i personaggi ben descritti senza inutili esasperazioni. Pur trattandosi di un testo sul filone della camorra, non cade nel rischio di sembrare una brutta copia di "Gomorra"."




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