19/01/17

“Quando cadono le stelle” il libro di chi ha letto un milione di libri.









Se dovessi racchiudere in un claim il primo romanzo di Gian Paolo Serino, ruberei il versetto a: La storia siamo noi di Francesco De Gregori, …”quelli che hanno letto un milione di libri e quelli che non sanno nemmeno parlare..” perché sarei certo di descrivere, senza inutili virtuosismi lessicali, il succo delle storie degli uomini illustri che Gian Paolo Serino ha voluto raccontare in Quando cadono le stelle.
 Lui che un milione di libri li ha letti per davvero e li ha assorbiti, li ha bevuti, li ha recensiti, li ha odiati e stroncati e quelli che ha amato li ha consigliati, non poteva certo tradire il lettore con una storia banale, una scrittura falsa e un tono pretenzioso, e non lo ha fatto. Anzi, ha messo in campo una scrittura agile, fluida, avvincente e sincera, modulata con l’esperienza del lettore vorace, avido e instancabile che alberga in lui da secoli.
Per cui è stato un vero spasso leggere delle pene d’amore di Salinger, e credere, proprio grazie allo stile frizzante utilizzato da Serino,  che fosse il Giovane Holden a parlarcene, o leggere dei fantasmi dell’alcol che perseguitano Edgar Allan Poe in una serata londinese buia e tempestosa, o leggere della vita ordinaria dell’impiegato Franz Kafka tra la società di assicurazione e un colorito bordello praghese; o leggere ancora della sorella scema dei Kennedy, rinchiusa in manicomio e dimenticata; o del dramma di Heminghway che si traveste spesso da donna per compiacere una madre matta che avrebbe voluto una femmina.
 E via di seguito, in una sorta di smitizzazione di personaggi noti, di quelli che noi chiamiamo “stelle” appunto, che brillano in pubblico e si spengono in privato:
  Serino squarcia così il velo di Maya sotto cui si nasconde la nostra vera essenza di esseri umani fragili e imperfetti, ci mostra il dietro le quinte, le miserie, l’acqua sporca dell’anima dei miti della pittura, della letteratura, della politica, del cinema e via giù a raccontarci ancora di Picasso e della sua vanagloria, o di Cary Grant e la sua violenza incontrollata verso le donne: stelle che cadono appunto, personaggi baciati dal successo e tuttavia tormentati dalla vita come tutti noi, a dimostrare che la genialità, l’arte è solo un lampo che ogni tanto ci colpisce e ci rende grandi agli occhi altrui, ma quando i riflettori sono spenti la vita riprende a sgranare il suo rosario di penitenze quotidiane, cosicché le vite delle stelle non sembrano poi diverse dalle nostre, e questo un poco ci consola.


                                                                                                                             Giuseppe Marotta
Quando cadono le stelle
Baldini e Castoldi                                                
euro 15
220 pag.


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