19/12/22

Francesco De Gregori e la sua profezia in "Bambini Venite Parvulos"


                    Francesco De Gregori e la sua profezia in                                     "Bambini Venite Parvulos"        


  È trascorso un po' di tempo dall'ultimo post su questo blog, nato per dar voce al mio primo romanzo: e i bambini osservano muti, pubblicato dalla Corbaccio nel 2013. 
 All'epoca, i blog erano strumenti efficaci per far conoscere i propri libri: permettevano di stabilire un contatto meno frettoloso con i lettori, i quali si soffermavano a leggere un post per più di trenta secondi, perché sembra sia questa, oggi, la soglia oltre la quale si smette di leggere un articolo, o un post, e si va oltre, senza approfondire.
 L'avvento di Facebook prima e di Instagram poi, hanno mandato in soffitta i cari vecchi blog, così come oggi, l'ineffabile Tik Tok sta minando le funzionalità di Facebook ed Instagram: c'est la vie, direbbe qualcuno e dovremmo adeguarci.

"Ma anche no" si risponderebbe in gergo e io lo ribadisco: "anche no". Non mi lascio catturare dalla moda della "quick reading" o per meglio dire della "lettura veloce", che poco o nulla imprime nella mente con i suoi articoli brevi e poco incisivi che si spera siano letti prima che la disattenzione del lettore prenda il sopravvento.
  Leggere un articolo frettolosamente in fondo è come bere un bicchier d'acqua mangiando una pizza, invece di accompagnarla con una buona birra o un calice di vino rosso che lascia in bocca il gusto incomparabile del pasto, così come la lettura lenta di un articolo dignitosamente lungo, che approfondisce un tema, ci lascia il gusto, dopo averlo letto, di saperne un po' di più sull'argomento trattato che sarebbe per noi un valore aggiunto, che non guasta mai.

  Tuttavia oggi nel web è un imperare di titoli accattivanti, studiati per attirare l'attenzione del lettore, per spingerlo a cliccare sulla notizia orrenda o falsa che sia, sicché possa sorbirsi tutti gli annunci per gli acquisti pubblicati tra una riga e l'altra; oppure che irrompono sulla pagina, mentre provi a leggerla.
 Titoli mostruosi che prevedono tragedie imminenti, "Italia sotto attacco del gelo" salvo poi scoprire che è nevicato in Trentino Alto Adige e siamo a dicembre. Oppure, il nome della star del momento seguito dalla frase "..devastata da una notizia terribile," salvo poi scoprire che le hanno solo rubato l'autovettura, ma nel frattempo decine di annunci pubblicitari si aprono davanti ai nostri occhi e allora sì che dobbiamo scappar via.

"...sarà il carisma di mastro Lindo a organizzare la fila..." 
 cantava, tanti anni fa, Francesco De Gregori nella sua bella canzone, Bambini Venite Parvulos: era il 1989. Da lì a qualche mese, sarebbe caduto il muro di Berlino e si scommetteva su un'Europa più aperta e più libera dai dittatori dell'est e per la fine della guerra fredda che avrebbe portato pace e prosperità al mondo intero.

 Ma si sa come è andata a finire: i migranti disperati annegano nel Mediterraneo; l'Ungheria è oppressa da Orban; l'Ucraina è stata invasa; l'Europarlamento è afflitto dalle tangenti per i mondiali in Qatar e Mastro Lindo continua a dettar legge e "a regolare la fila" apparendo, come il genio della lampada di Aladino, davanti ai nostri occhi puntati sullo schermo blu, avvinti dalle false promesse dei consigli per gli acquisti.

                                                                        © Giuseppe Marotta






  

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