17/06/16

Diritto alla casa 2


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   Occorre urlare tutta la nostra opposizione verso un decreto legge
che potrebbe consentire a un semplice collaboratore del custode
giudiziario di eseguire gli sfratti degli immobili pignorati.

 Se la Camera dovesse approvare il nuovo art. 560 c.p.c. così come è stato licenziato dal Senato, i dipendenti degli Istituti Vendite Giudiziarie potrebbero eseguire gli sfratti senza ulteriori requisiti. Lo snodo è la delega ad effettuare gli sfratti, e con essa la delega della funzione di pubblico ufficiale che, concessa dal giudice dell'esecuzione ai soli custodi giudiziari, potrebbe essere estesa ai loro collaboratori e ai dipendenti degli istituti vendite. E questa non è una questione di poco conto. È piuttosto un pericolo da scongiurare. Ci chiediamo se l'esecuzione dello sfratto potrà essere delegata a sua volta, dal professionista delegato alla vendita o dall'istituto vendite giudiziarie, ai rispettivi collaboratori e dipendenti.


Per eseguire lo sfratto occorre la redazione di un verbale: ci chiediamo chi firmerà questo verbale? Il custode avrà l'obbligo di presenziare in ogni sfratto e di redigerne il verbale o potrà delegare chiunque? E in base a quali requisiti?
La funzione di pubblico ufficiale richiesta per eseguire lo sfratto può essere delegata dal professionista a sua volta già delegato?

 Il nuovo art. 560 c.p.c è uno scempio e noi segnaleremo tutte le storture.
Oggi gli sfratti sono eseguiti da funzionari dello stato, ai quali è richiesta una laurea e una preparazione giuridica adeguata. Dopo la conversione del decreto legge 59/2016 potremo essere certi che saranno solo i custodi dell'immobile a sfrattare i cittadini o sarà sufficiente una semplice delega e chiunque potrà procedere all'immissione in possesso dell'aggiudicatario dell'immobile pignorato? Se così fosse sarebbe non solo l'ennesima beffa al diritto, ma la conferma che l'esecuzione dello sfratto è considerata dalla classe politica un'azione talmente banale da poter essere delegata a chiunque. E non importa se ogni tre giorni una persona si uccide, o tenta il suicidio, a causa dello sfratto.

                                                                      Giuseppe Marotta

10/06/16

il diritto alla casa






 Legiferare sugli sfratti è una cosa seria. Velocizzare gli sfratti per decreto legge è una barbarie: la materia è delicata e una legge in merito richiederebbe non solo la copertura finanziaria, ma soprattutto la copertura sociale, intesa come maggiore disponibilità di case popolari o con canone concordato. Il decreto legge 59/2016 sulla cui conversione è stata posta dal governo l'ennesima fiducia produrrà l'effetto di ingigantire il tragico paradosso tutto italiano: avremo ancora più case vuote e molti altri cittadini senza case.

31/05/16

Convegno






Milano, 13 giugno 2016 
Auditorium "Testori" Piazza Città di Lombardia,1 


                                                                   per i dettagli      clicca qui

22/05/16

Sono una donna, non sono una santa.



  Il titolo del post non è casuale: quando leggo un libro, giunto alla parola fine mi appare un'immagine, un ricordo, una strofa di una canzone a rappresentare la storia appena letta. E così è accaduto per La leggenda di Bella Speranza di Roberto Alba, scrittore dal passo frizzantino, capace di strappare risate fragorose con due parole messe insieme e un aggettivo appropriato. 
  Autore, Roberto Alba, non dimentichiamolo di quel gioiellino di romanzo - L'estate di Ulisse Mele - che ancora galoppa felice sugli scaffali delle librerie nazionali.      



   Giannetta è la santa patrona di Bellu Prèssiu, paesino aspro di Barbagia o giù di lì, il luogo in cui si svolge la nostra storia, e Giannetta è anche il nome della moglie di Amedeo Leccis, detto conte di Buon Cammino, il quale, sventura sua, avendo sposato appunto una donna, ma non una santa si trova costretto a dover difendere l'onore tradito dalla moglie fedifraga e si becca trent'anni di galera. 
   È un barbiere, Amedeo Leccis, quando la vita decide di tirargli il pugno nello stomaco: una mattina nella sua barberia a San Gaggio in Toscana si accomoda, per una rasata veloce di barba, un bischero di rubacuori, un misero play boy di paese che tra una parola e l'altra inizia a vantarsi col povero Amedeo di una signora, dalle forme felliniane, che aveva conosciuto, di come fosse spettacolare in ogni suo gesto amoroso, di come fosse capace di risvegliare ogni istinto, anche i più profondi, che si nascondono nella bestia che c'è in noi, e soprattutto di come fosse economica. Una bagassa, insomma... E Amedeo, barbiere pettegolo indaga, sollecita informazioni ulteriori: la notizia è di quelle ghiotte, che meritano attenzione. Ne avrà da raccontare ai prossimi clienti, si rallegra Amedeo, dirà loro di questa signora economica, dalle forme prosperose, e ne chiede il nome. E il misero sciupafemmine, poco galantuomo, sputa la sentenza senza pietà: Giannetta, si chiama la maiala, abita dopo il ponte, in via degli Asperoni, numero cinque. Ed è qui che Amedeo sussulta: Giannetta è sua moglie e quella è casa sua. 
Ora immaginate il barbiere con in mano il rasoio e lasciate spazio alla fantasia. ...Sono salito fino alla base dell'orecchio e, zac, con un colpo secco l'ho staccato di netto. E poi non ci ho visto più e sono arrivato fino alla gola... racconta Amedeo a Don Smurza, parroco manesco di Bellu Prèssiu. 

   Come abbia fatto Amedeo, condannato a trent'anni di galera a ritrovarsi poi a Bellu Prèssiu ce lo racconta Roberto Alba, con la sua scrittura brillante, attraverso pagine in cui scorrono fiumi di Bombannau servito con pane carasau e vermetti teneri e bianchi che sguazzano nel formaggio più buono che io abbia mai mangiato in Sardegna.
  È un paese che merita di essere scoperto Bellu Prèssiu, un deserto di sassi e rocce granitiche, bianche come sudari. Un paese in cui non ci sono soldi, ma pille che ognuno stampa all'occorrenza: è tutta una finanza creativa in quel borgo: da matti, diremmo noi. E invece no, perché a Bellu Prèssiu, la gente vive serena, e talvolta si diverte. Le tasse le chiama condoglianze e il denaro, su paperi de su dimoniu.  Del resto ci divertiremmo anche noi se avessimo amici come il Cozzina, dall'intelligenza paragonabile a quella di una gallina ipnotizzata, oppure il Profeta, costantemente posseduto da visioni mistiche, o Agamennone, che gira sempre in motocarrozzella, o il Pompa, che gestisce un distributore di benzina, ritrovato una mattina nudo e privo di sensi, oppure il Mitraglia, balbuziente e incapace di formulare qualunque frase di senso compiuto. Ci divertiremmo eccome, con un'allegra compagnia così conciata. E soprattutto andremmo anche noi, ne sono convinto, all'assalto degli invasori, perché a Bellu Prèssiu, il tempo si è fermato, e qualcuno ogni tanto lancia ancora l'attacco al grido "via i Savoia dall'isola".
  E la copertina del libro, con i quattro teschi con un occhio bendato, la dice lunga sul profumo di libertà, di autonomia, di giustizia che aleggia tra le pagine di tutto il racconto, pagine che sveleranno infine un segreto custodito nel recinto delle magiche pesche, posto al centro della piazza di Bellu Prèssiu che per gli stranieri vuol dire appunto, Bella Pesca, e per i prescelti, Bella Speranza.   

Giuseppe Marotta

La leggenda di Bella Speranza
di Roberto Alba
edizioni La Zattera
153 pag.
€18,00




 






   


06/05/16

Proprietari degli immobili pignorati

  

SFRATTATI 

senza preavviso

   

     Per quanta cura abbiamo potuto infondere nel nostro lavoro di ufficiali giudiziari, non è servito a niente. E l'articolo che segue è illuminante.
Alla fine è bastato un decreto legge per spazzarci via, senza alcuna riflessione. Un decreto legge si emana in caso di necessità e urgenza, e per il governo sfrattare immediatamente chi perde la casa all'asta, affidando tra l'altro gli sfratti a coloro che sono incaricati della vendita degli immobili pignorati, e quindi con un palese conflitto di interessi, è un'attività necessaria e urgente. Come se non ci fosse un'emergenza sfratti in questo paese, come se il diritto alla casa fosse la priorità di questo governo.
Se leggiamo le cronache locali scopriremo che ogni tre giorni una persona si ammazza, o tenta il suicidio, perché viene sfrattato, o perché perde la casa all'asta. Ciononostante questo governo emana un decreto legge per accelerare gli sfratti dei proprietari degli immobili pignorati, abolendo tra l'altro anche la notifica del preavviso di sloggio. E tutto per favorire le banche che potranno acquistare gli alloggi pignorati, il cui prezzo sarà svalutato fino al 50%, grazie a società partecipate o facenti parte del loro stesso gruppo. E ciliegina sulla torta, con una tassazione unica non più del 9% sul valore di aggiudicazione dell'immobile, bensì di soli €200.
Questa non è giustizia, questa è barbarie!


 leggi l'articolo:   SFRATTATI