11/05/13




   
   Caro Remì,

   avrei voluto portarti con me, ma per il momento non posso. Dove vado adesso ti troveresti  ancora peggio che qui.
A me al momento va bene perché non c’è nessun posto dove mi possano trattare così.
  Mi fa ancora male la testa dallo schiaffo di ieri sera e io non posso continuare a pigliare mazzate da tuo padre e ordini dal nonno. Tu stai tranquillo che prima o poi vengo a prenderti e che comunque ci vediamo quanto prima. Fai finta che io sia andata a fare un viaggio breve e che presto ritorno.              
   Sicuramente domani mattina tuo padre farà le sceneggiate e il nonno pure, per non parlare della nonna. Tu fai finta di non sapere nulla. Ti chiedo solo di aspettarmi che quanto prima mi farò vedere io, e capirai.
   Scusami se non te ne ho parlato prima, avrei dovuto farlo perché sei cresciuto oramai, hai dieci anni e molte cose le capisci prima di me.
  Domani non andare alle giostre, perché anche loro saranno andate via.
  Un abbraccio forte forte forte 
  dalla tua mamma Giovanna che non ti ha abbandonato.

Ti voglio bene, Remì, non scordarlo.



da: "e i bambini osservano muti" pag. 73         





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